Quadrato semiotico del musicofilo rock

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Squadrati riapre le danze con un omaggio ai rockofili di tutti i quadranti: siete nostalgici, sperimentatori, radiofonici o indie? Sentitevi liberi di indignarvi per i grandi assenti, “il bello della musica è che quando colpisce non senti dolore”. Quadrato semiotico del musicofilo rock.

32 thoughts on “Quadrato semiotico del musicofilo rock”

    1. Non è uno shop online, è Rough Trade, piccolo tempio londinese della musica indie. Un posto dove andare portandoti una carta di credito (altrui) perché dopo che entri vorresti comprare il mondo

  1. In effetti sarebbe stato impossibile inserire all’interno dei quadranti le centinaia di artisti o gruppi che hanno avuto un impatto sul mondo musicale, influenzando magari i gusti e le tendenze di milioni di persone…..certo però ignorare i Cure, i Genesis (o Peter Gabriel solista), i Depeche Mode, Jeff Buckley, ecc…ecc..
    Comunque io avrei posizionato in maniera diversa, in quadranti diversi, alcuni artisti….
    Nota al margine: avete messo gli Audioslave e Chris Cornell…e i Soundgarden no?!?!?!?!?!

  2. E il resto del progressive: Genesis (con / senza Gabriel), Jethro Tull.
    Azzardo io: Genesis con Gabriele sulla diagonale con i Kraftwerk, senza giù con i coldplay; i Tull a nord pieno.
    E i Pink Floyd sulla mezzeria tra novità e tradizione non ce li vedo?
    Molto piacevole edivertente, comunque, fare di tutto un diagramma cartesiano.

    1. Grazie! Sì i Genesis splitattati sù e giù ci stanno eccome. E lì sù ci sta anche tutto il kraut rock. Ma non abbiamo esagerato con i nomi perché fosse comprensibile e perché lo spazio è quello che è 😉
      PS: l’unica nota: non è un diagramma cartesiano, ma un quadrato semiotico con su un mapping di marketing. Giusto per non far arrabbiare i semiotici più ortodossi 😉

        1. Eh però attenzione questo è il quadrato del musicofilo rock NON dei gruppi rock 😉 Il punto non è se i led zeppellin (ad esempio) sono innovativi. Lo sono stati, in parte, negli anni ’70. Il punto di questo quadrato è: “cosa cerca/chi è” l’ascoltatore che oggi li ascolta? è un nostalgico; è quello che poi ascolta Rolling Stones, Black Sabbath e che se scende un bel po’ sul radiofonico ascolta Bruce Springsteen. Invece il tizio che oggi ascolta i Pink Floyd può essere sì nostagico – ascolto una grande band dei bei vecchi anni ’60-’70 ecc. – ma è più spesso un ascoltatore che ama sperimentare, e che ascolta Can, Neu, Radiohead e compagnia bella… Il Duca Bianco, invece, è al centro non perché sia l’origine storica di tutto il rock (quello semmai è l’Elvis), ma perché ascoltarlo oggi si carica di diverse valenze: Bowie come classic rock (Ziggy stardust); Bowie come icona popular (Let’s dance), Bowie come padrino di ciò che oggi chiamiamo indie (Ashes to Ashes) e infine Bowe come sperimentatore di suoni elettronici e atmosfere kraut (trilogia berlinese). Non so se spiegandoci meglio sei più d’accordo, magari no eh, però intanto grazie per averci permesso di chiarire il punto 😉

  3. Veramente carino e divertente, ma… Oasis, Pearl Jam, Jeff Buckley, Cure e compagnia bella dove sono? Con tutto il rispetto per I Cani (!), avrei preferito trovare qualche nome così, tra gli altri.

  4. Eliminerei Ligabue (nel senso fisico del termine!) e sposterei Pink Floyd e Joy Division nel riquadro degli sperimentatori, per il resto è un esperimento stuzzicante!

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