Quadrato semiotico del cinefilo

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Con il Festival di Venezia alle spalle e il Milano Film Festival alle porte, è il momento di chiedersi: che tipo di cinefilo credo di essere? A tutti gli spettatori: buona visione. Quadrato semiotico del cinefilo.

26 thoughts on “Quadrato semiotico del cinefilo”

  1. Incredibile il fatto che sono quasi tutto in base a questo schema. L’unico in cui non mi riconosco e’ frivolo. Melodrammatico,intellettualoide e impegnato oltre che innovativo si. Un elenco di miti per me.

  2. qualunquismo a palate. difficile trovare una collazione esatte di autori/film…giusto per fare un esempio, come si può mettere godard vicino a spielberg e considerare garrone più impegnato di lui…mah…proprio il tipico stile a-cazzo-di-cane.

    1. Vero, difficile trovare una collocazione esatta di autori/film, il nostro punto è descrivere i poli in modo ironico, poli di cui i film/i locali ecc. sono occorrenze. Occhio però che gli assi sono due: c’è anche classico-innovativo. E Godard ha innovato parecchio il linguaggio cinematografico. Spielberg poi sta al centro perché ha fatto di tutto (sperimentazione o gigioneria?)

  3. Vi devo bacchettare. Manca Bunuel. O meglio, manca la proiezione in Cineteca de L’angelo sterminatore, un rituale irrinunciabile sia per intellettualoidi che per sono-così-indie-che-l’angelosterminatore-l’ho-visto-180-volte

  4. bè, se per questo, come scritto, mancano certi intoccabili come Eisenstein, Lang, Rossellini, De Sica, Visconti, Lean, Fellini, Allen… per non parlare di Truffaut che Spielberg s’incazza per primo! Sai quanti… Roba che Milano’s burning era più completa per gli intellettualoidi. Ma è un gioco!

    1. E mancano pure i fratelli Lumière 😉 Scherzi a parte, l’idea era di inserire autori ipercontemporanei (salvo alcune eccezione chiarificatrice) per non creare confusione. Però attenzione, questo squadrato non vuole mica essere un manuale di cinema, né uno squadrato per soli intellettuali. Il punto è farsi capire e tenere insieme nel quadrato semiotico, a livello logico, tutte le le diverse posizioni che animano i diversi spettatori: da chi scandaglia le inquadrature di Haneke con la lente di ingrandimento a chi guarda 100volte Tutti pazzi per Mary e se lo gode. I film e i registi sono esempi. E in un foglio di carta non tutti ci possono stare… 😉

  5. capisco l’ipercontemporaneità, io patisco l’assenza di hitchcock che è ipersenzatempo.
    anche un tetsuo lì in basso a sinistra non ci stava male, che pure graficamente c’è un pò di vuoto.
    per il resto lavoro fatto bene, bravi ; )

      1. è che Alfred è un po’ ingombrante per essere buttato là in mezzo. Ha bisogno di un quadrato tutto suo 🙂
        è troppo trasversale, troppo universale per aiutarci a etichettare il pubblico cinematografico. No?

  6. ho un titolo da suggerirvi per un altro grosso buco, proprio al centro, tra forrest gump e tutti i film con julia roberts: dirty dancing! come può esservi sfuggito quel filmone, esattamente a metà tra l’impegnato e il frivolo e tendente al classico…ahahaha

  7. Reblogged this on iosonocomete and commented:
    sono indiepop ossia mi atteggio senza impegno perché amo “Il Grande Lebowsky”… ma soprattutto una melodrammatica tendente al classico (Clint <3) .. il fattore Sundance sta per Redford? Se sì sono su quella linea allora!! Decisamente!

  8. Ma avete dimenticato parecchie cose (Dziga Vertov, Jan Svankmajer ecc. nei cinefili, Monicelli, Audry Hepburn ecc. nei classici + altra roba) per mettere Clint Eastwood, B.M. che non sono propriamente delle colonne. Comunque questa volta il compito era arduo e fare qualcosa che accontentava tutti era molto difficile. Per il resto sostituire le posizioni di Gondry e della Coppola.

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